Ormai è una settimana che sono a riposo dall'attività sportiva.
Proprio una settimana fa, alle ore 8 di mattina finivo il mio allenamento di corsa ed iniziavo ad avvertire il primo indolenzimento a livello muscolare.
Sono passati 7 giorni, il dolore va via via scemando e oggi anche la febbre ha abbandonato il mio corpo permettendomi così di riuscire e di andare in negozio.
Fermo immobile.
Sono 7 giorni che sto praticamente fermo tutto il giorno. Mi muovo il minimo indispensabile.
Seduto o sdraiato, cerco di tenere il più possibile l'arto invalido a riposo.
Tecar e tecar ancora.
Ogni sera sono dal fisioterapista a fare terapie e sperare che i tempi di recupero si accorcino.
Non voglio forzare la ripresa. Non è la cosa migliora e di certo quella consigliata, il rischio di ricadute è troppo elevato.
Da un lato però c'è la testa che non accetta e non è abituata a vedere il corpo fermo.
Il pensiero è poi rivolto alle gare...Pescara è lontana ma non troppo. L'idea di perdere una parte importante della preparazione non mi tranquillizza e non mi fa stare di buon'umore.
Pazienza è la parola d'ordine in questi giorni.
Ora più che mai occorre rimanere tranquilli e non farsi prendere la mano da isterismi e astinenze.
Vedere atleti, amici, compagni che si allenano è dura da mandare giù.
La situazione è dura da comprendere, soprattutto se, fortunatamente, non si è mai passati prima.
Ora però la sto vivendo.
Una settimana è già passata.
Il tempo passa, vola....passerà anche questa e si tornerà a regime.
Settembre ci porterà via con se.
Proprio una settimana fa, alle ore 8 di mattina finivo il mio allenamento di corsa ed iniziavo ad avvertire il primo indolenzimento a livello muscolare.
Sono passati 7 giorni, il dolore va via via scemando e oggi anche la febbre ha abbandonato il mio corpo permettendomi così di riuscire e di andare in negozio.
Fermo immobile.
Sono 7 giorni che sto praticamente fermo tutto il giorno. Mi muovo il minimo indispensabile.
Seduto o sdraiato, cerco di tenere il più possibile l'arto invalido a riposo.
Tecar e tecar ancora.
Ogni sera sono dal fisioterapista a fare terapie e sperare che i tempi di recupero si accorcino.
Non voglio forzare la ripresa. Non è la cosa migliora e di certo quella consigliata, il rischio di ricadute è troppo elevato.
Da un lato però c'è la testa che non accetta e non è abituata a vedere il corpo fermo.
Il pensiero è poi rivolto alle gare...Pescara è lontana ma non troppo. L'idea di perdere una parte importante della preparazione non mi tranquillizza e non mi fa stare di buon'umore.
Pazienza è la parola d'ordine in questi giorni.
Ora più che mai occorre rimanere tranquilli e non farsi prendere la mano da isterismi e astinenze.
Vedere atleti, amici, compagni che si allenano è dura da mandare giù.
La situazione è dura da comprendere, soprattutto se, fortunatamente, non si è mai passati prima.
Ora però la sto vivendo.
Una settimana è già passata.
Il tempo passa, vola....passerà anche questa e si tornerà a regime.
Settembre ci porterà via con se.
Commenti
Situazioni del genere temprano la mente
parole di circostanza ma par che sia destino degli Atleti.. tocca sempre ...
io a dire il vero ci sto soffrendo troppo... per fortuna ci sono anche altri impegni che mi alleviano il "dolore"