Al fine di rendere utilizzabile la cinetica dei lattato per il controllo e la programmazione
dell'allenamento Mader et al. (1976) hanno definito la soglia del lattato: la zona di passaggio tra la prestazione del metabolismo energetico muscolare coperta da quello puramente aerobico a quella nella quale interviene parzialmente anche il metabolismo anaerobico-lattacido. Questa zona caratterizza la capacità di prestazione di resistenza, se con essa si intende la massima capacità di prestazione, che sul piano energetico è coperta per via puramente aerobica. La soglia aerobico - anaerobica, come avviene in tutti
i processi biologici, non viene superata repentinamente, ma con gradualità. Quale criterio per il rilevamento della soglia aerobico - anaerobica nelle prove ergospirometriche può essere scelto l'incremento dei lattato nel sangue periferico a 4 mmol -1 -1, ad esempio durante un test incrementale. A tal proposito è importante ricordare che Mader et al. (1976) nella descrizione della loro metodica hanno fatto riferimento ad alcune condizioni essenziali, che purtroppo ancora oggi, probabilmente per ignoranza dei rapporti fisiologici, sono motivo di controversie. Ad esempio la durata dei carico di lavoro non dovrebbe essere inferiore a 4 min, meglio se è tra i 5 e i 10 min, altrimenti, come è accaduto, si può incorrere in equivoci sulla utilizzabilità e la validità dei concetto di soglia aerobica - anaerobica. Ad esempio, utilizzando una metodologia dei test basata su criteri tradizionali,
con carichi di lavoro di durata relativamente breve (2 o 3 min), un ricercatore critico si sarebbe dovuto accorgere che, nel caso di un esperimento diretto a validare i risultati di una ricerca (ad esempio, carichi di lunga durata in laboratorio o in campo), questi non sarebbero stati confrontabili. Invece molti altri ricercatori hanno cercato di mettere a punto numerose altre metodologie di soglia. Riassumendo, si può affermare che Mader et al., stabilendo la cosiddetta "soglia fissa a 4 mmol -1-1, hanno ricercato un criterio che permetta la quantificazione di quella prestazione che sia tollerabile per un periodo di tempo più lungo
Questa sera ore 18:30 presso il negozio "Brian's Bike shop" in Ascoli Piceno, effettuerò una dimostrazione pratico/teorica dell'applicazione del test di Mader per il Ciclismo.
Sarà un'occasione per presentare la collaborazione che da febbraio avvierò con il proprietario del locale, Giulio Fazzini (ciclista e biker), in qualità di preparatore e biomeccanico.
Ci sarà la possibilità di vedere in loco lo svolgimento per intero di tale protocollo di valutazione funzionale, capirne l'utilità e il seguente impiego ai finiti di una preparazione fisica annuale.
http://www.facebook.com/events/213163805433598/
dell'allenamento Mader et al. (1976) hanno definito la soglia del lattato: la zona di passaggio tra la prestazione del metabolismo energetico muscolare coperta da quello puramente aerobico a quella nella quale interviene parzialmente anche il metabolismo anaerobico-lattacido. Questa zona caratterizza la capacità di prestazione di resistenza, se con essa si intende la massima capacità di prestazione, che sul piano energetico è coperta per via puramente aerobica. La soglia aerobico - anaerobica, come avviene in tutti
i processi biologici, non viene superata repentinamente, ma con gradualità. Quale criterio per il rilevamento della soglia aerobico - anaerobica nelle prove ergospirometriche può essere scelto l'incremento dei lattato nel sangue periferico a 4 mmol -1 -1, ad esempio durante un test incrementale. A tal proposito è importante ricordare che Mader et al. (1976) nella descrizione della loro metodica hanno fatto riferimento ad alcune condizioni essenziali, che purtroppo ancora oggi, probabilmente per ignoranza dei rapporti fisiologici, sono motivo di controversie. Ad esempio la durata dei carico di lavoro non dovrebbe essere inferiore a 4 min, meglio se è tra i 5 e i 10 min, altrimenti, come è accaduto, si può incorrere in equivoci sulla utilizzabilità e la validità dei concetto di soglia aerobica - anaerobica. Ad esempio, utilizzando una metodologia dei test basata su criteri tradizionali,
con carichi di lavoro di durata relativamente breve (2 o 3 min), un ricercatore critico si sarebbe dovuto accorgere che, nel caso di un esperimento diretto a validare i risultati di una ricerca (ad esempio, carichi di lunga durata in laboratorio o in campo), questi non sarebbero stati confrontabili. Invece molti altri ricercatori hanno cercato di mettere a punto numerose altre metodologie di soglia. Riassumendo, si può affermare che Mader et al., stabilendo la cosiddetta "soglia fissa a 4 mmol -1-1, hanno ricercato un criterio che permetta la quantificazione di quella prestazione che sia tollerabile per un periodo di tempo più lungo
Questa sera ore 18:30 presso il negozio "Brian's Bike shop" in Ascoli Piceno, effettuerò una dimostrazione pratico/teorica dell'applicazione del test di Mader per il Ciclismo.
Sarà un'occasione per presentare la collaborazione che da febbraio avvierò con il proprietario del locale, Giulio Fazzini (ciclista e biker), in qualità di preparatore e biomeccanico.
Ci sarà la possibilità di vedere in loco lo svolgimento per intero di tale protocollo di valutazione funzionale, capirne l'utilità e il seguente impiego ai finiti di una preparazione fisica annuale.
http://www.facebook.com/events/213163805433598/
Commenti
ne esistono molteplici
Al mio Club invece facciamo ogni anno un test di VMA a corsa (lo scorso anno il VAMEVAL, quest'anno il Leger-Boucher).
Pagina Wiki (in francese perché è quella più completa):
http://fr.wikipedia.org/wiki/Vitesse_maximale_a%C3%A9robie
Clo, il test mader è più indicato per la bici rispetto la corsa. cmq ce ne sono tanti altri per stabilire vali parametri di allenamento e di conzione dell'atleta